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La street art, o arte di strada, nasce negli anni ’70 nei ghetti americani per esplodere negli anni ’80 (come dimostra il fenomeno di Keith Haring).

Secondo alcuni nasce come mezzo di protesta, voce inascoltata espressa su pubbliche mura, secondo altri come mezzo per palesare il dominio della propria crew o gang, secondo altri, ancora, per pura vanità dei singoli che scrivevano il proprio nome su tutte le superfici che incontravano.

Oggi si parla molto di street art e della sottile linea che separa vandalismo e arte. La street art, da tempo adottata in europa per riqualificare le periferie, viene utilizzata in città come Roma, Napoli e Torino per rigenerare spazi, per ridare voce agli artisti ed ai quartieri che li ospitano.

Esempi lampanti di questa pratica sono, a Foggia, le opere realizzate dagli artisti foggiani Kaktus e Maria, che hanno colorato le superfici di diversi istituti superiori come il liceo scientifico “Marconi”, il liceo classico “Lanza” e il liceo artistico “Perugini”.

Questa buona pratica, che ha portato a Roma ad una rivalorizzazione degli stabili ed un conseguente aumento del valore immobiliare, è ancora poco conosciuta; gli artisti, come dimostrano i muri, sentono la necessità di esprimersi. L’ideale sarebbe una collaborazione tra amministrazione e street artist, in modo da trasformare il vandalismo in commissione, trasformare il punitore in mecenate e il vandalo in vate.

BLUB, “L’ARTE SA NUOTARE ANCHE A FOGGIA”

Anche a Foggia spopolano le originali creazioni dell’artista fiorentino “Blub”, attivo dal 2013, che rielabora in tema marino icone rinascimentali o pop. Dopo essere passato per Cadaqués, Roma e Firenze, è toccato proprio alla nostra città. Una piacevole invasione che, per ora, si è manifestata in Piazza Francesco de Sanctis, via Arpi e Piazza Baldassarre.

Tra i soggetti più frequenti si ricordano Leonardo Da Vinci, Dante Alighieri ma anche Salvador Dalì, Gabriel Batistuta e il grande cantautore britannico David Bowie. I manifesti, dipinti ed attaccati rigorosamente con colla di farina, ritraggono i soggetti sempre immersi in una superficie acquosa e dotati di una maschera. Le superfici predilette sono gli sportelli dei contatori dell’acqua o del gas, che solitamente presentano colori neutri.

Credits: Blub-l’arte sa nuotare

Per Blub, anche se siamo in difficoltà o , come si suol dire, con l’acqua alla gola “l’operato umano sa nuotare, se la cava come ha sempre fatto, dalle caverne sino ad ora.” Un concetto di speranza e tenacia espresso attraverso il suo elemento preferito: l’acqua.

LO STENCIL

Spunto di riflessione sono i vari stencil apparsi in centro città. Lo stencil è una delle forme più rapide di arte di strada. L’opera si crea con delle mascherine ritagliate, apposte alla superficie da decorare e spruzzate con spray.

Questa tecnica, adottata da Banksy, che dichiarò di utilizzarla in quanto non capace di disegnare come gli altri writer, è impiegata da “Zip” (che tratta temi economico sociali) e da “P.J.” che hanno decorato muri del centro città adottando i colori rosso e nero. Quest’ultimo s’ispira naturalmente ad una delle opere più famose dell’artista inglese.

Se il detto recita “Muri puliti, popoli muti”, la presenza di scritte o disegni indica la presenza di creativi che non vedono l’ora di esprimersi, trasformando un reato in bellezza.

Crediti foto copertina: faccecaso.com

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