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Il movimento antirazzista del Black Lives Matter nel medioevo

L’omicidio di George Floyd, 46enne afroamericano di Houston (USA), ha riportato all’attenzione dei media internazionali il razzismo ancora dilagante in America del Nord e scatenato la reazione del movimento Black Lives Matter.

Oltre che associarci ai principi antirazzisti del movimento, non possiamo non pensare ad un periodo storico della Capitanata in cui l’integrazione, seppur nel contesto della società medievale, era la chiave per la convivenza pacifica tra etnie differenti.

La tolleranza di Federico II

Ceramica saracena al Museo Civico Fiorelli di Lucera

Ceramica saracena al Museo Civico Fiorelli di Lucera

Ci riferiamo alla colonia saracena di Lucera, voluta nel 1220 da Federico II. La colonia nasce come necessità di isolare gruppi riottosi di musulmani stanziati nella Sicilia sudoccidentale e confinati in Puglia per evitare nuove ribellioni.

Se inizialmente ci furono resistenze e difficoltà ad adattarsi, poco dopo gli arabi di Sicilia divennero fidati servitori di Federico II, tanto da diventare sua guardia personale e da creare una comunità con moschea (l’attuale cattedrale), scuole coraniche e un qāḍī (un magistrato musulmano responsabile dell’amministrazione della giustizia ordinaria).

 

 

 

La convivenza con ebrei e musulmani

Ceramica saracena al Museo Civico Fiorelli di Lucera

Ceramica saracena al Museo Civico Fiorelli di Lucera

L’imperatore svevo dimostrò un grande rispetto non soltanto verso i musulmani, ma anche verso gli ebrei. Questo viene dimostrato dalle celebri Costituzioni di Melfi, emanate dall’Imperatore nel 1231. Qui vengono stabilite delle importanti norme di protezione delle minoranze religiose.

Nel libro primo, infatti, si legge che “i giudei e i saraceni e altri” hanno il diritto di appellarsi all’imperatore contro eventuali abusi dei funzionari statali, perché “non vogliamo che vengano rinchiusi come innocenti solo perché sono ebrei o musulmani. Questa norma è eccezionale perchè contraddice il diritto canonico che vietava di concedere a musulmani ed ebrei gli stessi diritti dei cristiani.

 

I segni della convivenza ancora oggi

Testa di moro dal Museo Civico Fiorelli di Lucera

Testa di moro dal Museo Civico Fiorelli di Lucera

I segni della convivenza pacifica tra musulmani, ebrei e cristiani, sono ancora visibili nelle città di Federico II e, in provincia di Foggia, particolarmente evidenti a Lucera. Lo si può constatare visitando il museo civico G. Fiorelli e osservando la sezione medievale con reperti archeologici che mostrano la produzione ceramica e gli abitanti dell’epoca: i “mori”.

Anche se nel medioevo non si può parlare di tolleranza nell’accezione moderna, si può trovare nel rispetto interetnico ed interreligioso attuato dal “puer Apuliae“, e prima di lui da Ruggero II d’Altavilla. La base per lo sviluppo che si avrà nei secoli successivi per una buona norma che ormai, purtroppo, non è più moda seguire come dimostrano le giuste rivendicazioni del movimento Black Lives Matter alle quali assistiamo.

EDIT:

Siamo stati contattati da Finimpact che supporta e aiuta le piccole attività di persone di colore. Con piacere condividiamo il loro link
https://www.finimpact.com/blacklivesmatter-support-black-owned-small-businesses/

 

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Comments

  • 10 Giugno 2020

    Agnese

    Quando la storia è il futuro…

    reply
  • 18 Settembre 2023

    Marzia

    Interessantissime osservazioni! Grazie dell’articolo

    reply

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